RESTAURO

Le forze in gioco su questo strumento fanno si che le tecniche utilizzate per il suo restauro siano a volte differenti da quelle utilizzate per gli altri strumenti ad arco e l’intervento su uno strumento che presenta rotture sia sul piano armonico che lungo le fasce può divenire parecchio laborioso.

Se una frattura del piano armonico si trova nei pressi della cordiera è necessario aprire lo strumento, perché la pressione esercitata dalle corde sul ponticello tende ad allargare queste fessure e quindi diventa necessario intervenire anche all’interno della tavola ponendovi sopra diamantini o tasselli di giuntura che garantiscano la tenuta dell’incollaggio.
Per aprire lo strumento bisogna scollare il piano armonico dalle fasce e controfasce, ma mentre lo spessore dell’incollaggio nel violino non supera i tre millimetri, nel contrabbasso può raggiungere gli otto millimetri e questo rende l’operazione molto più delicata e laboriosa; oltre all’utilizzo dell’alcool, che ha la capacita di cristallizzare la colla, bisognerà avvalersi di una lama sottilissima per aprire la strada ed effettuare la giusta leva.
Questa operazione diventa delicatissima quando si scolla la tavola armonica dagli zocchetti, soprattutto quello inferiore e superiore; qui la superficie di contatto può raggiungere aree di dieci centimetri per sei, e ciò può richiedere anche l’impiego di una lama più lunga e riscaldata, con la quale, se non si lavora con grande calma, attenzione e precisione si rischia di danneggiare seriamente lo strumento.

Per intervenire sullo strumento aperto si opera una pulizia accurata della parte interna e con l’utilizzo di una lampada si possono individuare anche le crepe più piccole apprezzando la luce che filtra all’esterno. Le rotture lungo le fasce verranno trattate in maniera diversa in base alla loro entità e posizione, anche qui si usano diamantini messi come rinforzo che dovranno essere posti con le venature contrapposta alla crepa ed il loro spessore deve essere calibrato in maniera che sia sufficiente a creare la resistenza necessaria ma nello stesso tempo il minimo indispensabile per non appesantire lo strumento.
Nel caso di rotture multiple molto vicine, sulle fasce si può anche intervenire inserendo strisce di legno a rinforzo larghe non più di dieci millimetri da collocare in maniera parallela agli zocchetti.

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