SET UP
Nello sforzo che il liutaio deve compiere perché la sua suonabilità incontri al meglio le esigenze del musicista, il set up del contrabbasso gioca il ruolo fondamentale di intermediario tra quest’ultimo ed il proprio strumento.
Parlando di contrabbasso le forze in gioco sono consistenti. Tante per l’appunto le tensioni e i chili che di conseguenza si scaricano sullo strumento.
Per questi motivi il contrabbasso necessita continuamente di manutenzione e set up e in questo scenario il ponte e la tastiera sono i più soggetti a usura.
Il ponte, in particolare, viene caricato di tutta la tensione delle corde ed ha per altro l’onere di trasmettere quest’ultima sul piano armonico e di conseguenza a tutto lo strumento, ma insieme alla tensione maggiormente deve trasmettere il suono sotto forma di vibrazioni.
Per questi motivi le sue caratteristiche devono essere di leggerezza ma anche resistenza, quindi se è vero che un ponte sottile suonerà maggiormente, durerà anche di meno perché sarà più facilmente soggetto a piegarsi.
Oltre a dover incontrare le esigenze del musicista tramite la regolazione dell’altezza delle corde sulla tastiera, il ponte deve essere proporzionato allo strumento per incontrare al meglio la catena e l’anima e non avere troppo legno tra il cuore e le corde, cosa che ne attenuerebbe le capacità di vibrazione.
La sua giusta posizione è tra le tacche interne delle “f” con la faccia rivolta verso il basso a 90 gradi col piano armonico in modo da contrastare in maniera ottimale la tendenza delle corde a tirarlo verso l’alto. Questa è per l’appunto la principale causa di curvamento del ponte stesso, tendenza che va contrastata con un continuo controllo della sua giusta angolatura sul piano armonico e un riposizionamento verso il basso soprattutto dopo frequenti accordature.
La tastiera, altra componente chiave per il corretto set up, gioca il ruolo principale nella comodità di esecuzione e maggiormente nelle doti di equilibrio di tutte le note emesse dal nostro strumento. La sua giusta curvatura o “scasso” deve accentuarsi progressivamente fino a raggiungere la sua massima ampiezza verso il dodicesimo tasto dove, a metà del diapason, abbiamo la massima ampiezza del fuso con le corde a vuoto, inoltre la presenza di avvallamenti o dossi sotto la corda è da evitarsi poiché causa di note sorde, stoppate o di effetto “frusta”
La sua curvatura orizzontale o “radius” deve avere un’angolatura che sia il giusto compromesso per una buona suonabilità con l’archetto e l’agevolamento del cambio di corda nel pizzicato moderno, compatibilmente con le esigenze del musicista. In questi frangenti determinante è anche la spaziatura delle corde al capotasto e sul ponte.
La cordiera sembra essere soltanto un accessorio di collegamento tra le corde e il bottone del puntale ma la sua forma e dimensione, nonché il suo collocamento possono influire anche molto sul set up del contrabbasso; le dimensioni devono essere proporzionate allo strumento: una cordiera troppo pesante assorbirà maggiormente le vibrazioni dal sistema delle corde e quindi toglierà suono al contrabbasso.
Come musicista sto sperimentando una cordiera in fibra, di grande leggerezza e resistenza con ottimi risultati ma c’è chi, andando oltre, ha addirittura eliminato la cordiera sostituendola con un sistema di cavetti di acciaio. Personalmente credo che anche il fattore estetico sia importante e che la cordiera sia parte integrante dello strumento ad arco e la sua struttura oltretutto possa servire a bilanciare le vibrazioni giocando un ruolo fondamentale sulla presenza dei cosiddetti “lupi”.
Importantissima è poi l’altezza alla quale la cordiera viene posizionata, infatti diminuendo o aumentando lo spazio tra lei e il ponte si può alleggerire o incrementare la tensione delle corde influendo sul volume e la suonanbilità del contrabbasso. Per questo motivo la cordiera di mia progettazione è disegnata in modo da allungare progressivamente le corde in uscita dal ponte dalla prima alla quarta in modo da bilanciare maggiormente la tensione tra queste.
Il capotasto è importante per la giusta spaziatura delle corde ma soprattutto per la comodità di esecuzione nelle prime posizioni, in questo è fondamentale che l’altezza delle corde su di esso sia giustamente minima, garantendo la libera vibrazione della corda a vuoto ma anche il minimo sforzo sulle prime note.
Da non sottovalutare è anche la regolazione in uscita delle corde verso le meccaniche, è difatti importante che l’angolatura sia giusta e ben accompagnata per calibrare la tensione e preservare le corde stesse da usura prematura.